Gratacul non è altro che il termine piemontese per identificare la rosa canina, un arbusto perenne che può superare i due metri ed è provvisto di spine. Botanicamente il vero frutto è costituito dai semi che si trovano all'interno della bacca (cinorrido) e non dalla bacca stessa che non è altro che un falso frutto. E' una pianta che cresce spontanea nei terreni incolti e nei boschi ed ha un sacco di proprietà benefiche: è un rimedio naturale ricco di vitamina C e in inverno combatte raffreddore e influenza.
Mi ricordo quando andavamo, ad inizio autunno, con la nonna a raccogliere queste bacche per preparare poi le tisane: ci va però un sacco di pazienza a dividere la bacca dai semi e peluria che contiene e bisogna anche fare molta attenzione perchè se ingeriti possono provocare irritazioni intestinali...e questo è il motivo del nome dato in piemontese!
Qualche mese fa abbiamo avuto una ospite che, scoprendo la mia passione nell'aromatizzare l'aceto, mi ha consigliato di provare con la rosa canina: detto, fatto! Son partito un po' troppo di slancio e ne ho raccolte forse troppe. Fatto l'aceto mettendo 60 bacche intere per ogni litro, ho deciso di fare anche il liquore di rosa canina usando una ricetta trovata su un libro di erbe e frutti spontanei.
- lavare bene 200 gr di bacche
- dopo averle asciugate aggiungere la parte gialla di una buccia di limone ua
- introdurre in un vaso di vetro a chiusura ermetica e coprire con 300 cc di alcol a 95°
- a parte preparare uno sciroppo con 300 cc di acqua e 200 g di zucchero
- a freddo unire il tuttoe lasciare a riposo per qualche mese.
Poi mi sono anche dedicato a pulire i cinorridi per poi farli seccare al sole (consigliano lentamente ed a una temperatura non superiore ai 40° per non perdere le proprietà) e preparare poi delle tisane: proprio a questo punto il mio impeto è sparito, è un lavoro veramente certosino e di pazienza.....
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