giovedì 14 novembre 2019

Perchè Il gril avocat?


Una volta, in campagna, era normale "ribattezzare le persone" trovandogli un soprannome (in piemontese stranom): spesso sostituiva il nome di battesimo e si tramandava per generazioni, rivelando l'umorismo delle persone. In Piemonte questi soprannomi erano spesso molto pittoreschi e, non sempre, erano graditi a chi se li vedeva affibbiare forzatamente, anche se poi si accettavano con divertita rassegnazione.
Questa consuetudine si estendeva anche tra i vari paesi, per caratterizzare gli abitanti di un paese piuttosto che un altro e, soprattutto, per sfogare il campanilismo contro i paesi vicini. Ricordo i nonni quando mi raccontavano che, quando erano giovani ed era il periodo di raccolta delle castagne, da un bosco all'altro si urlavano "sciaca frue d'la Tor" e gli altri rispondevano "Mustairò lapabrò" (Mangia castagne cotte di Torre e Monasterolo bevi brodo). Memorie storiche che non andrebbero perse perché rendevano vive le vallate. Mio cugino, proprio la scorsa settimana, mi ha anche ricordato un detto per i pamparatesi "Pamparà bric e sot 's fan la barba con en scirot".
E' proprio per questo motivo che, quando è stato il momento di trovare un nome alla nostra casa di famiglia, ho proprio usato i soprannomi di mia nonna e nonno paterni: è così che è uscito IL GRIL AVOCAT (www.ilgrilavocat.it)! 
Da parte di mio nonno Banot io sono 'n avucat, perché qualche mio avolo sapeva parlare molto bene, aveva un gran parlantina ed era un po' tuttologo (sava un po' 'tut). Mia nonna Mariuccia, invece, era na gril-a perché qualche suo zio era stato visto correre giù per un prato con la giacca sbottonata e, siccome quest'ultima svolazzava, qualcuno aveva sentenziato "sata pej de 'n gril".
Voilà, les jeux sont faits! Ecco il perché di questo nome un po' bizzarro ai più, che ha però radici molto profonde per la nostra famiglia!
Alla prossima!



martedì 5 novembre 2019

L'amburì del mio Piemonte

Dreda na speransa o j'é un desideri
dré un desideri j'é un sògn
dreda un sògn j'é un cel
ch'embrassa tut.

Daré na speransa
Viragalét - Barbafiòre 

Behind a hope there is a wish
behind a wish there is a dream
behind a dream there is a sky
embracing everything.


Monasterolo Casotto - sì, proprio questo paesino delle Valli Monregalesi - è sempre stato per me l'ombelico del mio bel Piemonte, un posto del cuore. E la poesia Daré na speransa (scritta da Barbafiòre, poeta dialettale nonché barbiere di lunga esperienza) traduce in immagine le emozioni che ho sempre provato e continuo a provare ogni volta che arrivo alla casa di famiglia dei nonni paterni. Mi è sembrata l'ouverture più adatta per questo blog: uno spazio virtuale in cui vorrei raccontare storie ed esperienze legate ad un luogo invece ben presente e concreto.
Questo piccolo borgo, circondato da boschi di castagni, regala un silenzio e una pace assoluta in un ambiente davvero poco contaminato dalle attività dell'uomo. I suoi dintorni offrono molte opportunità stimolanti - arte, natura, buona cucina, sport, archeologia - con cui riempire (se si vuole!) la giornata, per poi ritornare alla sera alla quiete del paese dove riusciamo a cambiare ritmo, a regalarci tempi di silenzio e riflessione, forse mai così necessari come oggi.
Per tutti questi motivi, io e mia moglie Chiara abbiamo deciso di rinnovare la casa dei nonni che anche nel nome - Il gril avocat www.ilgrilavocat.it - evoca la storia della famiglia, di adesso e di allora, i suoi personaggi, gli avvenimenti speciali e le attività quotidiane. Così è diventata ancora più accogliente per noi e per chiunque voglia fare un'esperienza diversa, in luoghi sconosciuti al turismo di massa, staccando per qualche giorno "la spina".                          Alla prossima storia!