sabato 23 gennaio 2021

La garessina


La garessina, tipica anche nel Comune di Monasterolo Casotto, dopo essere stata raccolta e fatta seccare nei tipici scau (seccatoi), diventa una castagna bianca eccellente, considerata la miglior castagna secca in assoluto. Ricordo bene il periodo della raccolta, quando mio nonno faceva la spasà (come nella foto), si bruciavano foglie e ricci e a fine giornata si scaricavano i sacchi di castagne raccolte sulla rete del seccatoio; prima di andare a letto si andava a preparare il fuoco nel seccatoio che stava acceso tutta la notte e, se non facevi attenzione, il caldo e il fumo ti facevano addormentare.
la castagna garessina comprende diverse varietà e, per quanto riguarda quelle presenti a Monaasterolo, ho chiesto aiuto a mio cugino Mauro per essere un po' più esaustivo (alcuni nomi sono in piemontese, non sono un tecnico...non me ne vogliate):
  • Gabbiana: belle castagne che rimangono un po' nei ricci, sono ottime per far seccare e sono le più diffuse
  • Ciapastra: di pezzatura grossa, normalmente usate per il consumo fresco
  • Frattona: bella castagna che esce facilmente dai ricci
  • Raven-na: poco diffusa ma molto produttiva
  • Sarvaiat: di pezzatura piccola, vanno bene per l'essicazione
  • Sarvai di buia: pianta quasi estinta in paese, faceva delle castagne enormi ottime per i mondaj (le caldarroste).
Naturalmente le piante selvatiche non sono innestate, quindi tutte diverse fra di loro e con frutti di pezzature diverse o, addirittura, non produttive.
Per secoli le castagne hanno rappresentato la principale fonte alimentare delle popolazioni montane in autunno e inverno, per questo sono anche dette "pane dei poveri". Già in un precedente post avevo presentato una minestra che mia nonna era solita fare (riso castagne e latte), mentre oggi vi voglio proporre un dolce (fatto per la notte di San Silvestro) e dei ravioli con un particolare ripieno (mangiati per Natale).


                                                                                                                                                                                                            MONTE BIANCO: 250 gr di catagne bianche secche, 200 gr di panna da montare, 200 gr di zucchero, 2 cucchiai di cacao e un bicchierino di rhum. Lessare le castagne e schiacciarle, unire metà dello zucchero, il rhum, il cacao e mescolare bene. Ripassare il composto in uno schiacciapatate con buchi grossi e farlo cadere su di un piatto di portata dandogli una forma conica, a montagna. Montare la panna con il rimanente zucchero e ricoprire le castagne  


Per quanto riguarda invece i ravioli, la ricetta nasce quasi per caso. Mia nonna mi raccontava che, quando era giovane, in paese c'era una famiglia molto povera: durante le feste i figli chiedevano alla madre perchè in casa non cucinasse mai i ravioli. Allora una volta questa mamma, per far contenti i propri figlioli, fece i ravioli mettendoci dentro una castagna come ripieno... Da qui nacque l'idea in casa nostra, più di trent'anni fa, di fare questi ravioli, naturalmente con un ripieno un po' rivisitato. Ripieno dei ravioli: 250 gr di catagne bianche secche (da far lessare), 250 gr di ricotta fresca, 100 gr di parmigiano grattuggiato, noce moscata qb e un uovo. A me piacciono tanto condite facendo rosolare della pancetta (o lardo) a dadini, uvetta sultanina e sfumato con vino marsala.   


 

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